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Il sorriso

della Gioconda

 

Il ritratto della musica

Giovanni Cantarini voce

Ariel Abramovich liuto, vihuela

Essendo la musica di Leonardo, la figurazione delle cose invisibili, non sorprende che l'icona del genio rinascimentale abbia dedicato le sue migliori energie a questa arte immateriale.

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Nonostante non fosse probabilmente un compositore nel modo in cui la maggior parte dei suoi celebri contemporanei e amici fiamminghi o italiani erano, come Josquin o Gaffurio, fu invece celebrato anche più a lungo dopo la sua fine (ad esempio da Vasari), come un fantastico improvvisatore di poesie e cantante sulla lira da braccio.

Con una tale fama, fu inviato, nel 1483, da Lorenzo il Magnifico a Lodovico il Moro a Milano, mentre accompagnava un altro virtuoso e allievo di se stesso, Atalante Migliorotti, futuro Orfeo per l'opera di Poliziano.

Lì ha sperimentato la fusione della tradizione omofonica italiana con il nuovo stile polifonico fiammingo e francese, entrando in contatto con le esibizioni della Cappella del Duomo guidata da Gaffurio e la cappella privata del Duca favorendo gli stranieri come Josquin, Agricola e Compere, come Winternitz dice nella sua monografia su Leonardo e la musica. Leonardo influenzò anche la vita artistica della Francia, trascorrendo lì l'ultima parte della sua vita, invitato dal re Francois I.

Anche la musica e la poesia italiane, penetrarono in Francia: nelle antologie stampate di Moderne e Attaignant troviamo la poesia di Petrarca tradotta dalle chansons di Sermisy e nell'Eptamerone di Marguerite d'Angouleme (sorella del re) troviamo citata la frottola di Michele Vicentino Che faralla, che diralla.

Nella vita di Leonardo, l'influenza della poesia connessa con la musica è ovunque, così come la consapevolezza delle esigenze tecniche della polifonia rispetto al potere della pittura – come si legge nel suo Paragone - di riprodurre la realtà, in particolare, la bellezza e la proporzione di corpo umano e anima.

La possibilità di esplorare la profondità della condizione umana soggetta alla morte, ma inscritta in un'armonia numerica, è il potere di questo genio dell'arte rinascimentale.

 

Al musicista Leonardo è dedicato questo programma, che non pretende di ricreare la sua musica perduta, ma piuttosto di seguire l'esempio del suo Paragone tra le arti (Poesia, Musica e Pittura), mentre raffigura anime e corpi con note e parole.

Lo stesso fece una sua patrona che il genio celebrava come facevano Ariosto e Tiziano, Isabella d'Este, il cui studiolo porta intarsiato lungo le pareti, l’enigmatico canone di Ockeghem "Prennezsurmoivotreexample".

Martedì 10 dicembre,

ore 20:30

 

Genova,

Palazzo Tursi

Salone di Rappresentanza

Apostrofe petrarchesca

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M. Cara (m. circa 1530)

Voi ch’ascoltate (Aria per cantar sonetti)

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Vergine delle Rocce  Laudi fiorentine e ferraresi alla Madonna

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Anonimo / Agnolo Poliziano

Duo per violino e clarinetto (Aria per cantar ottave)

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Bartolomeo Tromboncino (circa 1470 – circa 1535)

Ave Maria (lauda)

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Isabella d’Este e la Gioconda  Il pianto e il riso di una nobilissima patrona

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Johannes Ockeghem (circa 1430 – circa 1495)

Prenez sur moy (rondeau-canone)

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Bartolomeo Tromboncino/Petrarca

Hor che’l ciel e la terra (sonetto)

 

Johannes Ockeghem

Ma bouche rit (rondeau)

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Josquin Des Pres (circa 1450 – 1521)

Mille regretz (chanson)

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Lodovico il Moro  Un regard forgé a Milan: ritratti di musici e poeti alla corte sforzesca

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Franchino Gaffurio

Missa …. Sanctus o Agnus

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Johannes Lulinus (fl. 1514) / Gasparo Visconti

Nel tempo de la guerra (Aere per capitoli)

 

Loyset Compere

Venis regrets

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Alexander Agricola

Belle sur toutes / Tota pulchra es

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Josquin Des Pres (circa 1450 – 1521)

O Mater Dei et hominis (mottetto)

 

Interludio di geni  “In van mia mente sogna”

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M. Cara

Poi che in van mia mente sogna

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M. Cara / P. Bembo

Dolce mal dolce guerra (Aere per cantar capitoli)

 

Tromboncino / Michelangelo

Come harò dunque ardire (madrigale)

 

Cecilia Gallerani, la dama con l’ermellino  Pittura, Musica e Poesia: Il Paragone della Bellezza

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Anonimo / Bernardo Bellincioni

Di che ti adiri? A chi invidia hai Natura? (Aere per sonetti)

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Sebastiano Festa (m. 1524)

Come senza costei (madrigale)

 

S. Festa / Francesco Petrarca

O passi sparsi (madrigale)

 

Marguerite d’Angouleme  Ite caldi sospiri… Allez souspirs enflammez

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Tromboncino

Signora anzi, mia dea (oda)

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Francesco Petrarca

Ite caldi sospiri al freddo core

 

Claudin de Sermisy (circa 1490 – 1562)

Allez souspirs enflammez au froit coeur (chanson)

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Francesco Patavino (circa 1487 – circa 1556)

Vray dieu d’amour (Villotta-quodlibet)

Giovanni Cantarini ha compiuto la sua formazione musicale presso la Schola Cantorum Basiliensis, dove ha studiato con i maestri Dominique Vellard e Gerd Türk. Il suo repertorio spazia dalla monodia medievale all’oratorio barocco, privilegiando tutti i generi e le epoche dove la musica è essenzialmente legata alla poesia, in questo modo coniugando al canto la sua primiera formazione umanistica (laurea in lettere antiche all’università di Bologna e baccellierato presso la Pontificia Università Gregoriana). Prosegue la sua formazione vocale per opera e oratorio sotto la guida di Graziano Monachesi e Gianluca Pasolini.

La sua attività concertistica lo ha portato a esibirsi nei maggiori festival di musica antica europei (La Folle Journée, Schwetzingen Festspiele, A Capella Leipzig, Festival di musica sacra di Cuenca, Festival de l’Abbaye du Thoronet, Festival d’Ambronay, Canto delle Pietre, Festival de Flandres, Sastamala Gregoriana Finland, Brighton Early Music Festival, Freunde Alte Musik Basel, Jeunesse Musical d’Ajoie – Saint Ursanne, Tage Alter Musik Regensburg, Grandezze e meraviglie – Modena, Segni Barocchi Foligno, Sagra Musicale Malatestiana, Musique de Lumieres – Jura, Organum Novum Bruxelles, Festival Bach de Combrailles) all’interno di rinomati ensemble con i quali collabora regolarmente: Huelgas Ensemble (Van Nevel), La Venexiana (C. Cavina), Ensemble Gilles Binchois (D. Vellard), La Morra (Marti-Gondko), Ensemble Melpomen (C. Steinmann), Ensemble Perlaro (L. Donadini)Ensemble Leones (M. Lewon), Chant 1450 (D. Manhart), Basler Madrigalisten (Naef), Coro Millenium (G. e M. Valmaggi), Musica Ficta (A. Angelini), Ordo Virtutum (S. Morent), Schweizer Kammerchor (Näf), Ensemble Vocale Orlando (L. Gentre), Capella Obliqua (F. Agudin). Accanto a questa intensa attività concertistica come solista (Zauberfloete di Mozart, The Judgement of Paris di Fisin, Passionskantate di Homilius, Voices of light di Einhorn, cantate e arie di Bach e Haendel) e cantante di insieme per cui appare anche in emittenti radiofoniche e televisive, affianca la promozione del gruppo La Déesse Venus con cui realizza le ricerche sul madrigale italiano del ‘500 esibendosi in diversi festival (Jeunesse Musical d’Ajoie – Jura, Notti Malatestiane-Rimini) e con cui collabora, nella realizzazione di supporti multimediali per la scuola, per la casa editrice Zanichelli di Bologna.

Ultimamente alcuni compositori fra cui Conrad Steinmann, Enzo Bocciero e Marina Valmaggi hanno scritto musica per lui (vedi cd).Parallelamente Giovanni Cantarini svolge occasionale attività di docente in master di poesia, metrica, letteratura italiana per cantanti, presso la Schola Cantorum Basiliensis e L’Istituto Superiore di Musica di Barcellona, dove ha coadiuvato Montserrat Figueras nei corsi di canto barocco e monodia secentesca.Dal 2008 è ospite al Festival Sastamala Gregoriana diretto da Evelyn Tubb e Michael Fields, per concerti e per consulenza poetico-musicale.Dal 2010 tiene il corso di Musica Liturgia e Teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose A. Marvelli di Rimini e collabora con Anthony Rooley nel master di ensemble per cantanti professionisti AVES. Dal 2008 è insegnante di ruolo per lettere e latino presso il Liceo Classico G. Cesare di Rimini.

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La profonda dedizione e l’impegno nel contesto rinascimentale sono valsi ad Ariel Abramovich un grande riconoscimento nell’ambito della musica antica. Nato a Buenos Aires nel 1976, sin da giovane si è interessato al rock, al jazz e alla musica latino-americana. Ha studiato chitarra con Norberto Pedreira ed Enrique Sinesi e, in seguito, chitarra classica con José Luis Merlín e Miguel de Olaso. Durante questo periodo, affascinato da una fantasia di Luys de Narváez, decide di dedicarsi interamente al repertorio per liuto e vihuela del sedicesimo secolo. È stato allora che ha iniziato a studiare liuto e vihuela con Dolores Costoyas ed Eduardo Egüez. 

Ha studiato presso la Schola Cantorum di Basilea, essendo studente di Hopkinson Smith, e cogliendo l’occasione di seguire lezioni e corsi di artisti quali Anthony Rooley, Crawford Young o Dominique Vellard. Ha ampliato più tardi la sua formazione attraverso incontri periodici con Eugène Ferré in Francia. 

Nel 1998 ha fondato, insieme al controtenore José Hernández Pastor, il duo El Cortesano; progetto dedicato principalmente alla diffusione del repertorio del Siglo de Oro e, soprattutto, dei vihuelisti spagnoli. 

Nel 2008 ha iniziato a lavorare con il tenore inglese John Potter, concentrandosi sulla musica inglese per liuto e voce e sulla polifonia del XVI secolo intavolata per voci e strumenti a pizzico. Ha realizzato una serie di concerti e tour internazionali con entrambi i progetti, sia in Europa sia nelle Americhe e nel nord Africa.

Collabora, in diversi progetti recenti e attuali, con professionisti del calibro del liutista americano Jacob Heringman, il tenore argentino Esteban Manzano, la soprano scandinava Anna Maria Friman, la soprano argentina María Cristina Kiehr, la liutista argentina Monica Pustilnik, l’organista spagnolo Andrés Cea, il liutista francese Eugéne Ferré e il flautista e direttore tedesco Michael Form, tra gli altri.

Ha collaborato in produzioni discografiche con La Compañía del Tempranillo (Veneno de los Sentidos, 1999) e al primo disco del celebre musicista popolare brasiliano Marcelo Delacroix (2000).

Ha realizzato, con il suo duo El Cortesano, una registrazione pubblicata per la casa discografica Arcana nel 2002, dedicata interamente al libro El Parnasso del vihuelista castigliano Estevan Daça. Nel 2009, la casa tedesca Carpe Diem ha pubblicato il suo nuovo lavoro discografico, dedicato al libro di musica di vihuela del salmantino Diego Pisador. Con John Potter ha inciso nel 2011 un primo disco per la prestigiosa casa discografica tedesca ECM, consistente in propri adattamenti di polifonia religiosa del XVI secolo e che sarà pubblicato prossimamente. Con la stessa casa discografica è in preparazione un’altra e registrazione che avrà luogo nel 2013. 

Come docente, ha tenuto lezioni magistrali presso conservatori e istituti di formazione in Spagna, Germania, Brasile, Argentina, Stati Uniti ed Ecuador, e ha insegnato in corsi come quelli di Musica Antica di Prachatice (Repubblica Ceca), Bremer Lautenakademie (Germania), Taller de Música Antigua de Alicante, Cursos de Música Antigua de la Universidad Jaime I (Castellón), Festival de Música Antigua de Gijón, Escuela Universitaria de Música de Montevideo (Uruguay), Academia Minguiestudio (Madrid) e altre istituzioni.

Nel 2012 si immerge in un nuovo progetto di direzione e di coordinazione artistica dell’ensemble Imaginario, formazione dedicata unicamente alla musica del Rinascimento, soprattutto a quella pubblicata in Andalusia durante il sedicesimo secolo. 

Info:

www.lavoceiltempo.com - lavoceiltempo@gmail.com        

facebook: La Voce e il Tempo

+39 338 1965248 - +39 347 3125175

Segreteria amministrativa: Michel Balatti

Ufficio stampa: Marzia Spanu 

Grafica: Laura Bagliani        

Web: Paolo Giorcelli, Francesco Cambi

Collaborazione organizzativa, AD: Sofia Ghersina

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